Cambiare aria nella stanza fa bene o fa male? Il brodo di pollo cura le infiammazioni? La vitamina C previene il raffreddore? Gli antibiotici funzionano sempre? E che cosa dobbiamo mangiare per rinforzare il nostro sistema immunitario?
Il sistema immunitario ci difende da virus, batteri, cellule tumorali e sostanze estranee che possono farci ammalare. Si compone di un esercito di cellule che si chiamano globuli bianchi, prodotti nel midollo osseo, che si dividono in due categorie: i “mangiatori” (o più scientificamente macrofagi, che divorano gli invasori) e i “lanciafiamme” (granulociti, che lanciano delle “bombe” sugli aggressori). Queste cellule migrano in tutto il corpo e colpiscono alla cieca, come delle sentinelle. Esiste poi una seconda linea difensiva, più intelligente, composta dai linfociti, cellule capaci di riconoscere e attaccare il nemico e di ricordarsi di lui in futuro per agire più velocemente nel caso di una seconda invasione. I linfociti B producono anticorpi, molecole in grado di attaccarsi a specifici recettori sulla superficie dell’invasore per renderlo riconoscibile ai “cecchini” del nostro sistema immunitario, ovvero i linfociti T, coinvolti nella distruzione del corpo estraneo, e i linfociti natural killer, specifici per le cellule infettate dai virus o per quelle tumorali.
Il sole stimola il sistema immunitario
Vero
I raggi solari non soltanto rinforzano le ossa, ma forniscono alle cellule del sistema immunitario una vera e propria arma indispensabile a difenderci dalle infezioni. È quanto è emerso da uno studio dell’Università di Copenaghen pubblicato sulla rivista Nature Immunology: i raggi solari aiutano le nostre difese perché producono sulla nostra pelle la vitamina D, una molecola indispensabile all’azione dei linfociti T, i globuli bianchi coinvolti nella distruzione dei microbi. Bastano 15 minuti di esposizione solare al giorno, anche solo su mani e viso, per fare il pieno di vitamina D che solo in misura minore si ricava dalla dieta, soprattutto in pesce, uova, latte e cereali.
La vitamina C cura il raffreddore
Falso e vero
La vitamina C gioca un ruolo preventivo e non curativo. Grazie alla sua potente azione antiossidante, infatti, protegge le cellule dai radicali liberi, molecole aggressive che attaccano i tessuti dell’organismo e che vengono prodotte anche dal sistema immunitario quando c’è un’infezione. Una volta che la malattia si è instaurata, la vitamina C può soltanto aiutare a ridurne i sintomi. Questa è l’opinione più diffusa degli esperti; tuttavia, un recente studio del Cochrane Acute Respiratory Infections Group ha attestato che, in persone sottoposte a forte stress fisico come i maratoneti, il consumo di vitamina C ridurrebbe della metà il rischio di contrarre il raffreddore e anche i tempi della malattia. Dunque, forse aiuta anche un po’ a guarire il raffreddore.
I latticini favoriscono l’influenza
Falso
Il latte non predispone all’influenza però è vero che può peggiorare i sintomi. In presenza di uno stato infiammatorio, le proteine del latte facilitano la produzione di muco peggiorando i sintomi dell’infezione. La caseina contenuta nel latte, digerita solo in parte dai batteri intestinali, produce istamina, una molecola infiammatoria che irrita le mucose dell’intestino stimolando la produzione di muco.
La febbre è un sintomo pericoloso
Falso
La febbre indica che il sistema immunitario sta reagendo al meglio per eliminare i germi. Questi, infatti, godono delle condizioni ideali per replicarsi alla temperatura del nostro organismo prossima ai 37 gradi, mentre faticano a sopravvivere a 38-39 gradi. L’aumento della temperatura, inoltre, accelera la circolazione sanguigna che porta con sé, e quindi nei vari i distretti del corpo, le cellule del sistema immunitario. Ovviamente, non dobbiamo per forza sopportare 40 gradi. L’ideale è abbassare la febbre, senza però eliminarla del tutto.
Con la febbre si deve mangiare poco
Vero e falso
Per poter funzionare a pieno ritmo il sistema immunitario necessita di tutti i nutrienti essenziali, dunque non ci dobbiamo affamare quando siamo infiuenzati. Tuttavia, data l’inappetenza che accompagna in genere gli stati febbrili, è bene mangiare poco e spesso durante la giornata. Gli spezialisti consiglia di assumere alimenti facilmente digeribili, per esempio il pollo lesso o una pastina, ma ricchi di tutte le proteine necessarie a ricostituire i tessuti danneggiati dall’in”ammazione e di evitare invece i cibi che favoriscono quest’ultima, come i latticini.
Cambiare l’aria in casa rinforza le difese
Vero
Il sistema immunitario, anche se molto efficiente, può soccombere se aggredito da una quantità esagerata di germi in uno stesso momento. Da qui i consigli di evitare i luoghi sovraffollati e di aerare spesso i locali in cui si soggiorna, per ridurre la densità dei microbi potenzialmente pericolosi che vengono trasmessi tra le persone. Oltretutto, i germi si diffondono più velocemente negli spazi chiusi, dove l’aria ristagna.
Gli antibiotici non funzionano con i virus
Vero
La ragione è che gli antibiotici sono molecole che colpiscono i sistemi vitali dei batteri e non hanno nessuna efficacia contro i virus. La penicillina, per esempio, il primo antibiotico scoperto nel 1929 dal medico britannico Alexander Fleming, assomiglia a un pezzo della parete dei batteri, e cioè a quel rivestimento che fa da scheletro al microbo, intercalandosi nella parete in costruzione e uccidendo così i batteri che si stanno sviluppando, prima che completino la loro struttura.
Il freddo ci fa ammalare
Falso
E allora perché ci si ammala di più in inverno? Non è il freddo a farci ammalare bensì lo sbalzo termico (caldo o freddo che sia) che paralizza l’azione delle ciglia vibratili presenti sulla parete respiratoria. E in inverno, è più facile andare incontro a sbalzi termici. Le ciglia vibratili hanno il compito di far risalire il muco prodotto nei polmoni verso la faringe, per espellere il virus o il battere di turno, ma con lo sbalzo termico le ciglia si bloccano e il muco ristagna facilitando l’ingresso dei microbo.
Gli ambienti secchi abbassano le difese
Vero
Una certa quota d’acqua sotto forma di vapore è indispensabile per la pelle e per le mucose del naso e della bocca che costituiscono la prima barriera fisica contro l’esterno. Nelle vie respiratorie le mucose sono abili nell’intrappolare microrganismi e nel rispedirli fuori tramite starnuti e tosse, un meccanismo che si inceppa se viviamo immersi nell’aria secca. Vivere in un ambiente secco asciuga la mucosa del naso, la congiuntiva degli occhi (le lacrime lavano via i microbi), la pelle e i polmoni, facilitando la penetrazione dei germi nell’organismo. Il consiglio è usare un umidificatore per ambienti.
Il brodo di pollo cura le infiammazioni
Vero
I ricercatori dell’Università del Nebraska prima e quelli del Lenox Hill Hospital di New York City poi hanno fornito un supporto scientifico alla cura delle nostre nonne: il brodo di pollo riduce l’infiammazione e la produzione di muco, oltre a possedere un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale.
Troppa igiene ci indebolisce
Vero e falso
Un eccesso di pulizia fa male soprattutto da piccoli, quando il sistema immunitario si sta formando. I bambini, mettendosi in bocca di tutto, fabbricano una specie di libreria dei ricordi delle varie sostanze con cui sono venuti a contatto, tra cui virus e batteri, che permetterà loro di evitare le malattie. Ritrovandosi disoccupato, il sistema immunitario si scatena contro se stesso provocando malattie autoimmuni o reazioni allergiche smisurate nei confronti di sostanze normalmente innocue, come i pollini. Non a caso, da quando i bambini vivono in ambienti troppo puliti sono aumentati i casi di allergia. Dunque igiene sì, ma senza eccessi. Per difendersi dai germi non c’è miglior modo che lavarsi spesso le mani con il sapone e acqua corrente. Sarebbe buona norma utilizzare anche lo spazzolino per le unghie. Da evitare, invece, i gel sterilizzanti sulle mani sporche. Se non si lavano
prima le mani, il principio attivo del disinfettante si consuma con lo sporco, perdendo efficacia contro virus e batteri.
10 alimenti da non dimenticare
Frutti di bosco
Ricchi di vitamine, minerali e fiavonoidi, antiossidanti naturali con proprietà antibatteriche. Contengono anche “bre che regolano l’intestino.
Agrumi
Arance, limoni e pompelmi sono ricchi di vitamina C (Acido ascorbico), potente antiossidante indispensabile al corretto funzionamento del sistema immunitario.
Aglio
Quando viene frantumato, sprigiona allicina, una molecola che secondo alcuni studi inglesi avrebbe la proprietà di bloccare gli enzimi che favoriscono le infezioni batteriche. L’aglio contiene inoltre betaglucano, un principio vegetale che stimola l’attività dei globuli bianchi.
Cioccolato fondente
Come ha confermato il British Journal of Nutrition, il suo elevato contenuto di cacao stimola le cellule T helper, linfociti che regolano la produzione degli anticorpi.
Sgombro
La vitamina D in esso contenuta sostiene il sistema immunitario, attivando i linfociti T che ci difendono dalle infezioni.
Polline
È un concentrato di proteine, vitamine (A, B , C ed E), aminoacidi, carboidrati, enzimi e sali minerali ad azione energizzante e ricostituente. Contiene inoltre fermenti e fibre che riequilibrano la fiora batterica intestinale regolarizzando le funzioni dell’intestino e favorendo l’espulsione delle tossine dannose ai processi immunitari.
I lattobacilli probiotici
Sono microrganismi vivi che colonizzano l’intestino e favoriscono l’equilibrio della fiora intestinale, cioè quell’insieme di batteri “buoni” che, tra i vari compiti, ha quello di tenere alla larga i microbi pericolosi.
Echinacea angustifolia
Quest’erba possiede spiccate proprietà immunostimolanti: aumenta la resistenza alle infezioni virali e batteriche, in particolare delle prime vie respiratorie, ed è un ottimo coadiuvante nella loro cura.
Le alghe
Spirulina e Clorella, grazie al ricco contenuto di vitamine, aminoacidi e minerali, rafforzano le difese immunitarie. La Spirulina, in particolare, stimola la formazione e l’attività dei linfociti T e delle cellule killer e migliora il funzionamento di milza e timo, organi immunitari per eccellenza. La Clorella previene le infezioni virali e batteriche.
Germe di grano
Il suo elevato contenuto di vitamina E, dalle spiccate proprietà antiossidanti, sostiene e rafforza le difese.
I 3 minerali che ci danno una mano
Selenio:
antiossidante, agisce con la vitamina D attivando le cellule killer del sistema immunitario. È nella patata.
Zinco:
presente in tutti i tessuti, protegge dalle malattie da raffreddamento e fortifica il sistema immunitario. Ai primi sintomi di raffreddore o mal di gola, può esser utile sciogliere in bocca una pastiglia di gluconato di zinco. Le principali fonti alimentari di zinco sono pesce, carni rosse, legumi, ortaggi, cereali e frutta secca.
Magnesio:
minerale di primaria importanza nel corpo umano, attiva oltre 300 enzimi. Oltre che dagli appositi integratori si può assumerlo dai vegetali verdi, dai cereali, da frutta, uova, carne, pesce e acque ricche di magnesio.