Premere una parte del corpo, propria o di un’altra persona, è il più semplice gesto terapeutico. L’uomo, infatti, ha sempre utilizzato le diverse tecniche di massaggio a scopo curativo
In diverse culture l’imposizione delle mani è considerata un rito magico di guarigione, mentre la Medicina Tradizionale Cinese ha elaborato da secoli una teoria che spiega come l’azione su alcuni punti superfi ciali del corpo possa ristabilire la salute.
Secondo questa concezione, il corpo di ogni persona è percorso da meridiani, lungo i quali scorre l’energia che dà vita. Questo concetto è stato rielaborato in Occidente all’inizio dello scorso secolo da un medico, William Fitzgerald, il quale aveva constatato che la pressione su alcuni punti del corpo dei suoi pazienti riusciva a ridurre il dolore. Il medico sperimentò quindi gli effetti del tocco in ogni area del corpo ed elaborò la “Terapia Zonale”, che sta alla base della riflessologia.
Partendo dall’evidenza che attraverso la compressione di specifiche aree del corpo era possibile calmare il dolore o addirittura ottenere delle anestesie di breve durata per effettuare piccoli interventi nel cavo orale, Fitzgerald arrivò a teorizzare che il corpo fosse percorso da dieci aree parallele, cinque per parte, in cui scorrono i flussi energetici.
Raccogliendo i dati relativi ai differenti sintomi che i suoi pazienti raccontavano, Fitzgerald notò che i loro disturbi, diversi per origine e natura, apparivano collegati e dislocati su un unico corridoio ideale.
Arrivò così a disegnare l’immagine del corpo diviso da dieci linee verticali che lo percorrono partendo dalla testa per finire nella punta delle dita dei piedi e delle mani.
I PUNTI RIFLESSI NEL CORPO
Le tecniche di rifl essologia (o terapia delle zone riflesse) sono diverse. La riflessologia plantare si basa su trattamenti ai piedi, ma esiste anche quella della mano o palmare, dell’orecchio o auricoloterapia, del viso o riflessologia facciale, e della schiena. Il presupposto comune a tutte queste discipline è che ogni parte del corpo rispecchi in sé la totalità dell’organismo.
Alcuni punti particolari, i punti riflessi, collocati sui piedi, sulle mani, sul viso o sulla schiena, sono collegati a precisi organi e funzioni fisiche. I “recettori di pressione”, che si trovano nei punti trattati, permettono di inviare negli organi corrispondenti delle onde benefiche di energia che servono a riequilibrare le disfunzioni in atto. È importante ricordare che ogni organo è depositario di un’impronta energetica particolare, che riguarda non solo l’organo stesso, ma tutte le funzioni fisiche a cui è collegato.
Ecco perché, quando si massaggia sul piede o sulla mano un’area riflessa collegata a una parte del corpo, l’azione non è solo diretta verso l’organo in questione, ma comprende l’intera sfera energetica a cui appartiene.
Proprio in quest’ottica la terapia delle zone riflesse agisce non tanto per eliminare i sintomi del disturbo, quanto per riattivare le energie che si erano bloccate.
I PRINCIPI FONDAMENTALI
In fi siologia si definisce riflesso (dal latino tardo “reflexus”, derivato di “reflectere”, cioè “riflettere, rimandare indietro”) la risposta motoria o secretoria che si attiva automaticamente e che, quindi, non dipende dalla volontà dell’individuo.
Questa risposta consiste nella trasmissione di uno stimolo da un recettore periferico, attraverso le vie nervose, a un organo centrale (midollo spinale, cervello) e da questo, sempre attraverso stimoli neuronali, a una parte del corpo ricevente (che sia per esempio muscolo, ghiandola o organo).
Nello specifico, i recettori sensoriali collocati sulla pelle sono sensibili a stimoli provenienti dall’esterno grazie al tatto, alla pressione cutanea e alle altre pressioni strutturali di tipo meccanico.
Alto e basso: il miracolo dell’unità – Ciò che sta in basso e al di fuori è simile a ciò che sta in alto e all’interno, e ciò che sta in profondità e in alto è simile a ciò che sta in basso e sulla superficie: in questo si realizza il miracolo dell’unità.
Interno ed esterno: l’azione sulla pelle – Gli squilibri dell’organismo si riflettono sulla superficie attraverso punti dolorosi e alterazioni della pelle in aree specifiche come manifestazione di ciò che sta accadendo all’interno dell’organismo.
La pelle, oltre a essere il punto di incontro-scontro tra l’interno e l’esterno, ha una particolare relazione con il sistema nervoso, essendo stata generata dallo stesso foglietto embrionario. Ecco perché agire a questo livello significa innanzitutto poter comunicare con l’interno. La forma indica il legame fra parti del corpo – L’uguaglianza nella forma suggerisce la corrispondenza fra parti del corpo. Il piede nella sua interezza, ad esempio, evoca l’immagine del rene.
Si può notare anche una certa somiglianza tra le curvature della colonna vertebrale e il bordo osseo che dall’alluce scende verso il tallone, o il bordo osseo del naso che dalla radice va verso la punta.
L’AUTOTRATTAMENTO È UNA CAREZZA CHE CURA
Una caratteristica interessante e utile della riflessologia è che si può praticare anche come autocura, soprattutto quella palmare e del viso, che viene eseguita stimolando le mani e aree specifiche poste sul volto.
L’automassaggio dei punti riflessi delle mani e dei piedi (dove è possibile) è particolarmente efficace per ottenere un rilassamento generale, calmare le tensioni e spegnere lo stress. Il beneficio che si ricava è ancora maggiore se il massaggio viene eseguito usando gli oli essenziali più indicati o preferiti, diluiti in un olio vegetale. In questo modo l’autotrattamento riflessologico diventa una terapia completa per il proprio benessere e per la salute psicofisica.
Secondo questa disciplina, che si basa anche sulle antiche medicine orientali, tutte le parti del nostro corpo sono interconnesse tra loro. La riflessologia quindi ha studiato le linee attraverso cui scorre l’energia vitale e ha tracciato le mappe precise delle zone da trattare con la pressione delle dita per recuperare la corretta funzionalità di ogni organo, ottenere l’autoguarigione e il benessere psicofisico.
CORPO, MENTE E SPIRITO SONO UNITI
Il termine olismo (dal greco “holos”, che significa “il tutto”, “l’intero”) fa riferimento a una modalità di pensiero che considera l’individuo nella sua globalità di corpo, mente e spirito e mette in evidenza il forte legame che unisce l’uomo alla natura e all’universo.
La riflessologia, intesa come una riflessione e un risveglio delle parti “dolenti”, poco accettate o poco comprese, in quest’ottica diventa una disciplina olistica per la salute, in grado di risvegliare le funzioni delle parti “scollegate” e superare così ogni divisione.