La spontaneità non vince in amore. Gli esperti, sono convinti che per conquistare l’oggetto del desiderio sia meglio usare la testa. Come? Analizzando la personalità di chi abbiamo davanti, individuando i suoi punti vulnerabili e facendone il perno della nostra strategia
Conquistare chi ci piace sembra impossibile? Niente paura: ci vengono in aiuto i love coach, veri e propri “allenatori dell’amore” che, con consigli sperimentati, c’insegnano a far breccia nel cuore e nel cervello del nostro oggetto del desiderio. Per esempio: un uomo vuole fare colpo su una donna e la porta in un costoso ristorante, a bordo di una macchina lussuosa. Per “coinvolgere” l’uomo in questione, la donna deve farlo sentire inadeguato, evitando rigorosamente di esprimere apprezzamenti sulla serata. Vogliamo conquistare una donna proveniente da relazioni stabili che le hanno sempre assicurato tranquillità e sicurezza? Assumiamo inizialmente un comportamento trasgressivo per appagare la sua esigenza emotiva insoddisfatta; poi modifichiamolo per soddisfare anche la parte logico-razionale (strategia definita emotional rollercoaster, che significa letteralmente montagne russe emotive). Ancora: abbiamo di fronte una persona che mostra carenze affettive? Per conquistarla bisognerà essere affettuosi. Non subito, però: «In fase iniziale, sarà importante non riversare l’affetto direttamente su di lei, ma su altri a lei vicini. Per sedurre chi ha fame bisogna fargli venire ancora più fame. Non si direbbe, ma pare che funzioni.
Mirare al punto debole
Tutto ruota attorno al fatto che nella seduzione vince chi è in grado di amplificare i turbamenti del proprio oggetto d’amore: cioè chi punta dritto alla sua “distonia”. La distonia, che governa il coinvolgimento sentimentale, è un punto dell’emotività: un’emozione, compressa e non espressa, che funziona come una molla nel processo seduttivo. Infatti, chi ha il controllo sulle distonie altrui ed è in grado di amplificarle, seduce; chi invece espone le proprie, viene sedotto. È certo che ognuno di noi abbia delle distonie, cioè delle emozioni profonde che lo turbano e che rappresentano la parte irrazionale, spesso prevalente su quella logica, almeno nelle questioni di cuore. Quindi, amplificare i turbamenti, e cioè fare leva sulle distonie, significa entrare in contatto con la parte emotiva più intima di una persona. Ipotizziamo che ci piaccia una persona timida: un soggetto, cioè, in cui la parte emotiva è dominata della timidezza, fonte delle sue emozioni più forti, positive o negative che siano. Per conquistarlo, non si potrà prescindere da questa vulnerabilità che, al contrario, andrà messa al centro della nostra strategia di seduzione e sulla quale dovremo calibrare i comportamenti a seconda dell’obiettivo che ci proponiamo. Se smorzeremo i turbamenti che scaturiscono dalla timidezza, diventeremo amici del soggetto in questione, mentre se li accenderemo saremo “in corsa” per diventare partner. Esistono 5 ambiti in cui si possono presentare distonie, i rapporti con la famiglia di origine, i rapporti con la famiglia acquisita (figli, coniuge), i rapporti sentimentali, l’immagine esterna del sé (carriera, successo sociale), l’immagine interna del sé (paura del rifiuto, dell’abbandono, del giudizio degli altri).
E tu, che distonico sei?
Prima di partire alla conquista di qualcuno occorre capire se faccia parte della categoria “distonici dell’essere” o di quella “distonici dell’avere”. Tutto dipende da come il soggetto è stato accudito nell’età prelogica (tra 0 e 3 anni). Nel caso in cui esigenze e bisogni non siano stati soddisfatti, il risultato sarà una distonia dell’avere, in quanto il soggetto ha avuto meno di quando desiderava; se invece si è verificato un eccesso di accudimento, ci sarà invece una distonia dell’essere. Questi ultimi godono nel desiderare, i primi nel possedere. Un distonico dell’essere non si innamorerà mai di qualcuno che si rende subito disponibile, mentre un distonico dell’avere non vuole troppe difficoltà. Ma come si fa a capire chi abbiamo di fronte? Un gioco da ragazzi per il nostro love coach: facciamo caso alla stretta di mano, forte nel caso dei distonici dell’avere, molle per gli opposti; alla prossemica, e cioè la distanza fisica tra lui e gli altri. Il distonico dell’essere si allontana, quello dell’avere si avvicina. Occhio anche all’abbraccio: il distonico dell’essere tende a rimanere lontano con la parte superiore del corpo e vicino con quella inferiore, al contrario dell’altra tipologia. In ultimo, il primo usa spesso l’ausiliare essere, parla e si lamenta molto; il secondo usa per lo più l’ausiliare avere e non è di molte parole.
Le 10 regole scientifiche per fare innamorare di noi chi vogliamo
Crea forti emozioni
L’esperimento riportato dal docente di psicologia della University of Hertfordshire (Regno Unito) Richard Wiseman ha dimostrato che se stiamo vivendo una forte emozione siamo più portati a innamorarci di chi abbiamo accanto. Per dimostrarlo, sono stati fatti salire su un alto ponte un gruppo di ragazzi ed è stato detto loro di attraversarlo e di contattare la ragazza a disposizione nella sperimentazione per eventuale sostegno psicologico. La stessa indicazione è stata data a un altro gruppo di ragazzi che dovevano attraversare un ponticello a pochi centimetri di altezza.
Risultato: la minore o maggiore emozione causata dalla prova ha accresciuto o diminuito il fascino della ragazza del team. Quindi, se abbiamo il battito già accelerato per qualcosa, saremo più predisposti a trovare seducente la persona che ci sta accanto. Portare chi vogliamo conquistare a fare un giro sulle montagne russe potrebbe quindi rivelarsi più conveniente di una cena a lume di candela.
Non chiedere del lavoro
Secondo gli studi riportati dallo psicologo Richard Wiseman, gli argomenti che coinvolgono maggiormente la persona che vogliamo conquistare non sono il lavoro, la famiglia o gli amici, ma le curiosità personali. In base a uno studio effettuato sui partecipanti a uno speed date, un incontro di pochi minuti per conoscersi, le domande che più suscitano interesse per l’altra persona sono: se potessi invitare a cena un personaggio di qualsiasi epoca, chi sarebbe? Cosa avresti sempre voluto fare ma non hai avuto ancora modo di fare? Qual è l’oggetto che salveresti da un incendio? A quale reality show ti piacerebbe partecipare? Se volete conquistare qualcuno, provate quindi con queste domande ed evitate il solito: di cosa ti occupi? In ultimo, secondo gli esperti, l’argomento che fa avvicinare di più due persone che si conoscono da poco è parlare di cose che entrambe detestano.
Guarda negli occhi
Quando guardiamo qualcuno che ci piace negli occhi si attivano più elementi del cervello (per esempio l’amigdala, che elabora le emozioni) e si produce dopamina e ossitocina, il neurotrasmettitore del benessere e l’ormone dell’affetto. «Secondo la teoria del feedback facciale, proviamo tenerezza per le persone che abbiamo fissato negli occhi perché abbiamo inconsapevolmente assunto l’atteggiamento di una persona innamorata, attivando, così, i circuiti mentali della ricompensa», sostiene la scrittrice scientifica e psicologa Jena Pincott. Occhio anche alla pupilla. Gli uomini, sottoposti a un esperimento, preferiscono le donne che abbiano la pupilla dilatata. Questo accade perché, quando ci piace qualcuno, le dimensioni delle nostre pupille aumentano. Per questo motivo, i volontari di una ricerca statunitense, osservando immagini di donne ugualmente belle, hanno valutato come più gradevoli quelle con pupille più dilatate. Al contrario, una pupilla troppo grande in un uomo è vista dalle donne come segnale di eccessiva eccitazione e possessività. Sorridi anche con lo sguardo Secondo lo studio condotto dallo psicologo James Dabbs, gli uomini sono attratti da una donna che sfoggia un sorriso ampio, aperto e socievole, tanto che, come si dice, le si illuminano anche gli occhi (come fa Julia Roberts, per intenderci). Il motivo? Un sorriso così rivela bassi livelli di testosterone e alti di estrogeni. Per la donna, invece, il sorriso di un uomo è importante, ma non deve essere esagerato ed è efficace solo se è sincero. Vale per tutti la regola che soltanto un sorriso spontaneo suscita attrazione e il 75% delle volte siamo in grado di riconoscerlo al primo istante. Come? Prestando attenzione agli zigomi e agli occhi: in un sorriso di circostanza si alzano solo gli zigomi, mentre in uno genuino il muscolo orbicolare si attiva, coinvolgendo anche gli occhi.
Stabilisci un contatto fisico
In un esperimento riportato da Jena Pincott fatto su mendicanti della strada, quando ci si limitava a chiedere una moneta, solo il 29% dei passanti faceva un’offerta. Quando invece la richiesta era accompagnata da un rapido contatto come sfiorare il braccio, la percentuale saliva a oltre il 50. Anche i candidati che durante un colloquio di lavoro hanno un contatto fisico con l’intervistatore sono più inclini ad accettare mansioni non retribuite. In un esperimento francese, un ragazzo chiedeva il numero di telefono alle passanti: quelle a cui aveva toccato il braccio glielo hanno dato in percentuale doppia rispetto alle altre. Attenzione, però: gli uomini che vedono una donna appoggiare anche una sola mano sulla spalla di un altro uomo la giudicano non disponibile per se stessi.
Impara a ballare
Un uomo o una donna che palesino abili doti danzerine ottengono più riscontri positivi rispetto a chi non se la cava sulla pista da ballo. Lo hanno dimostrato gli antropologi della Rutgers University che ne hanno scoperto il motivo: la simmetria. Chi balla bene è percepito come più “simmetrico” nei movimenti, cioè capace di maggiore coordinazione, e ciò pare giocare un ruolo fondamentale nella seduzione. Soprattutto per le donne, che considerano questo un segno di buona qualità genetica da trasmettere ai figli.
Sii creativo
Secondo Pincott, le donne guardano alla creatività di un uomo come a una manifestazione di tratti geneticamente trasmissibili positivi, cioè come segno d’intelligenza, abilità, flessibilità e profondità. L’antropologo Daniel Nettle ha osservato che uomini con un sensibile senso artistico e creativo hanno un maggior numero di partner e piacciono di più. In base a un’altra ricerca dell’Università dell’Arizona, le donne gradiscono un compagno creativo solo se gli altri bisogni primari (intelligenza e reddito) sono già soddisfatti.
Imita i suoi gesti
Si tratta di sfruttare il sistema dei neuroni specchio, che si attiva quando una persona osserva il comportamento di un’altra e si comporta allo stesso modo. In una ricerca condotta dalla Duke University e da Yale, le persone che hanno di fronte un individuo che impercettibilmente imita i loro gesti lo reputano più gradevole. Se riusciamo a imitare gli atteggiamenti di chi ci sta di fronte, infatti, dimostriamo comprensione, empatia e intesa a livello neurologico. Ciò trasmette un segnale di benessere al cervello, che si attiva nella corteccia inferiore frontale. Provate a pensarci: una persona allegra vi trasmette subito gioia, una depressa, invece, solo tristezza.
Usa il senso dell’umorismo
La differenza è sostanziale: le donne cercano un partner che le faccia ridere, mentre gli uomini vogliono una donna che capisca il loro umorismo. In una ricerca della Stanford University si è evidenziato come le donne elaborino in maniera più complessa le battute e i comportamenti divertenti e, quindi, valutino più positivamente gli uomini in grado di farle sorridere. In base allo studio della Appalachian State University, invece, le coppie in grado di ridere insieme, cioè quelle che condividono battute e scherzi, sono più soddisfatte e hanno relazioni più lunghe. Anche se, secondo uno studio dell’Università dell’Ontario, molti uomini sono convinti che lo humor sia una caratteristica maschile e che sia poco apprezzata dalle donne.
Evita l’effetto contrasto
Lo hanno studiato gli psicologi dell’Arizona State University. Si tratta di un meccanismo che si innesca quando si mettono a confronto le persone: per esempio, un soggetto mediamente bello paragonato ad altri molto attraenti, verrà valutato come meno bello di quanto realmente sia. In un esperimento, un gruppo di uomini dopo la visione di un episodio di Charlie’s Angels era meno propenso a uscire con donne “normali” rispetto a chi non aveva guardato il telefilm. L’effetto contrasto è inconscio, ma si ripercuote nei rapporti. Per questo, secondo Jena Pincott, è statisticamente provato che nei matrimoni tra insegnanti delle scuole superiori e docenti universitari il tasso dei divorzi è sospettosamente alto, mentre tra maestri di scuole materne è più basso.