Scopri come massaggiare i centri energetici che ti permettono di “spegnere” il dolore
L a digitopressione è una tecnica terapeutica antichissima, legata alla Medicina Tradizionale Cinese, e viene praticata con la pressione delle dita sul corpo. È una sorta di agopuntura senza ago, perché agisce sugli stessi punti in cui si applicano gli aghi, ovvero lungo i meridiani, i canali in cui, secondo la millenaria sapienza orientale, scorre la nostra energia vitale. L’azione su tali punti serve a sbloccare il ¬usso energetico e a sanare i disturbi sofferti dagli organi collegati allo stesso meridiano, anche se lontani dal punto stimolato. L’ipotesi degli studiosi moderni è che la pressione sulla pelle provochi il rilascio di endorne che alleviano le sensazioni dolorose, perché ne rallentano la trasmissione. Altri invece pensano che la digitopressione agisca sul sistema nervoso autonomo, che controlla le funzioni involontarie del corpo, placando le tensioni e regolarizzando il ¬usso ormonale. Fatto sta che numerose pratiche curative moderne si basano su questi principi e la digitopressione è sempre più diffusa, anche perché si presta all’autotrattamento. Viene utilizzata per combattere numerosi disturbi, tra cui mal di testa, dolori mestruali, insonnia, nausea, tensioni muscolari, stress, ansia…
I DIVERSI TIPI DI “PRESSIONE”
La pressione va effettuata con la punta del dito e non con l’intero polpastrello, per una maggiore precisione. Si usano di solito l’indice o il pollice, talvolta anche entrambe le dita, oppure l’indice e il medio insieme. Il movimento delle dita può variare, a seconda della funzione che si vuole ottenere o del punto su cui si applica; ecco le manovre principali.
• Pressione diretta: si pone il dito sul punto prescelto e si aumenta gradatamente l’intensità della spinta, senza arrivare a provocare dolore; si mantiene per un paio di minuti, facendo ruotare a destra e a sinistra la punta del dito, come un cacciavite; poi si rilascia progressivamente. La durata e l’intensità sono come indicato sopra.
• Massaggio circolare: premendo si traccia un piccolissimo cerchio con al centro il punto trattato.
• Tocchi ripetuti: con il dito (in questo caso spesso il medio) si picchietta rapidamente sul punto, senza far male, per circa un minuto. Serve a toni¬ care e a risvegliare l’energia. Con la pratica si impara a capire qual è la giusta intensità della pressione da esercitare perché sia efficace ma non ti provochi dolore.
Tratta sia la parte destra sia la sinistra
I punti terapeutici posti sulle mani si trovano simmetricamente sia sulla destra che sulla sinistra. Quando hai finito di praticare la digitopressione su una mano, esegui lo stesso trattamento anche sull’altra. Lo stesso vale anche per le braccia, le gambe e i piedi, dove scorrono i meridiani energetici. In alcune parti del corpo poi (il viso, il petto, la schiena…) sono collocati dei punti “gemelli” disposti simmetricamente sulla parte destra e sulla sinistra, che possono essere trattati contemporaneamente.
QUANTE VOLTE E PER QUANTO TEMPO
1 Secondo le indicazioni della Medicina Tradizionale Cinese in caso di un disturbo acuto, il trattamento di digitopressione si applica due volte al giorno per 5 giorni; invece per un disturbo cronico o ricorrente si pratica per almeno 10 giorni, sempre due volte al giorno, anche a giorni alterni.
2 La durata di ogni seduta dipende dai punti che vengono trattati. Per ogni punto occorrono dai 3 ai 5 minuti, ma in totale la seduta non dovrebbe superare i 30-40 minuti.
3 È opportuno non praticare la digitopressione subito dopo i pasti, quando si è molto affaticati o si ha la febbre alta.
4 Evitare il trattamento nel caso di lesioni alla pelle, ferite non cicatrizzate, malattie dermatologiche o infettive.
5 Per le donne in gravidanza occorre attenzione e non bisogna in ogni caso esercitare pressione su punti del torace e dell’addome. In ogni caso occorre alleggerire la pressione se si sente dolore, e se il dolore persiste anche con una pressione lieve meglio interrompere il trattamento.