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Leggete qui: solo buone notizie

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05/08/2024
7 Min Read
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Oggi siamo più intelligenti, viviamo più a lungo, rispettiamo l’ambiente e ricicliamo di più. Ricordiamocelo, visto che essere positivi fa bene alla salute: soprattutto al cuore e al cervello

Contents
Meno terra, più prodottiInquinamento sotto controlloRicicliamo di piùPiù sani e più longeviL’Europa dona più organiPiù giustizia e meno povertàSiamo anche più intelligenti

Pubblicare buone notizie fa bene alla salute, secondo una ricerca condotta da un team di specialisti della University of Wisconsin (USA). I ricercatori hanno analizzato gli stati d’animo di 300 volontari scoprendo che chi diffonde buone notizie tramite i social network prova sentimenti positivi e duraturi in seguito alla condivisione. Ovviamente anche la salute dei lettori viene avvantaggiata visto che essere positivi, lo dicono gli esperti, fa bene allo spirito ma soprattutto al cuore: tiene sotto controllo la pressione del sangue e riduce del 50% i rischi di ictus e infarto.

Quindi, anche quando sembra che tutto vada male, vale la pena di indagare tra le notizie di attualità, negli studi e nelle ricerche degli esperti per trovare buone notizie.

Meno terra, più prodotti

Lo sapevate, per esempio, che rispetto a qualche anno fa ci vuole meno terra coltivata per far crescere frutta e verdura? Significa, in tre anni, il 66% in meno di energia utilizzata per la produzione agricola e 9mila tonnellate in meno di rifiuti e scarti di lavorazione. Secondo l’economista Indur Goklany, se nel 1998 si fossero mantenute le tecniche usate per la produzione cerealicola mondiale del 1961, per nutrire sette miliardi di persone sarebbero serviti 32 milioni di km quadrati di terreni coltivati (anziché i 15 milioni effettivamente usati): un’area grande come l’America del Sud meno il Cile, spiega Matt Ridley, autore del libro Un’ottimista razionale. L’intensificazione delle coltivazioni ha quindi risparmiato il 44% della terra mondiale. In altre parole, se avessimo continuato a coltivare la terra come quarant’anni fa, oggi dovremmo sfruttare oltre l’80% delle risorse naturali del nostro pianeta per sfamare l’intera popolazione mondiale.

Inquinamento sotto controllo

Se le emissioni di anidride carbonica continuano a crescere (+1,4% è in media l’incremento l’anno), ciò avviene in percentuale inferiore rispetto al passato grazie a un maggior impiego dell’energia idrica e a un minore ricorso a combustibili fossili, carbone e petrolio. In particolare negli ultimi 25 anni si è ridotta del 75% la percentuale delle emissioni di monossido di carbonio dei mezzi di trasporto. Ciò significa, sempre secondo Ridley, che un’automobile di oggi lanciata a tutta velocità inquina meno di una degli anni Settanta parcheggiata. Non è finita. Ha fatto boom la produzione d’energia eolica: secondo i dati raccolti dall’American wind energy association, nei primi nove mesi del 2014 negli Stati Uniti sono stati completati 19 progetti di parchi eolici, più di quelli installati nel solo 2013.

Ricicliamo di più

Dagli anni Novanta a oggi il riciclo del vetro è cresciuto di oltre il 150%. Negli ultimi anni sono stati riciclati 30 miliardi di vasi e contenitori di vetro in tutta Europa.

Più sani e più longevi

Grazie al progresso in campo medico e a stili di vita differenti, se 100 anni fa le malattie croniche ci aggredivano intorno ai 40 anni, adesso lo fanno a 70. Il peso medio è aumentato e siamo più alti di 10 centimetri. In soli cento anni la speranza di vita è più che raddoppiata: nel Novecento solo il 13% della popolazione arrivava a spegnere 85 candeline, mentre oggi la percentuale degli over 60 che possono augurarsi di superare gli 85 anni è salita del 50%. In cinquant’anni le morti per ictus negli Stati Uniti e in Europa sono scese del 70% e molte gravi malattie sono state debellate: nel 1979 il vaiolo e nel 2011 la peste bovina. Nel 2002 l’Oms ha dichiarato l’Europa libera dalla poliomielite. In quasi 10 anni le morti per morbillo sono diminuite del 78% e secondo l’Onu, entro il 2030, sarà fermata la diffusione del virus dell’Hiv. Buone nuove anche sul fronte del consumo del tabacco (negli ultimi dieci anni, il consumo personale di sigarette è passando da 16 sigarette fumate al giorno a 12) e dell’obesità (si è abbassato il tasso di obesità infantile e, secondo uno studio dei Centers for disease control and prevention, negli Stati Uniti, il Paese più colpito nei minori di 15 anni, i bambini sovrappeso sono diminuiti del 40%).

L’Europa dona più organi

Secondo un rapporto della Commissione Europea, le donazioni di organi in Europa sono aumentate dell’8%.

Più giustizia e meno povertà

L’esame del Dna salva la vita. Nel 1986 per la prima volta è stato utilizzato come prova in un processo negli Stati Uniti. Da allora oltre 300 americani sono stati scagionati grazie alla prova del Dna, una ventina dei quali si trovavano già nel braccio della morte. Quanto alla povertà, «secondo le stime delle Nazioni Unite si è ridotta di più negli ultimi 50 anni di quanto non sia successo negli ultimi 500», afferma Matt Ridley. «Oggi il 99% degli americani ufficialmente classificati come poveri ha l’elettricità, l’acqua corrente, il water e il frigorifero; il 95% ha la televisione, l’88% il telefono, il 71% l’automobile e il 70% il condizionatore d’aria».

Siamo anche più intelligenti

Il quoziente intellettivo è aumentato di circa 10 punti in 30 anni. Dagli anni Novanta a oggi il tasso di scolarità nelle scuole secondarie di secondo grado è cresciuto dal 68 al 93%. Secondo gli studuosi, oggi ci sono meno infortuni mortali, migliori rapporti sociali, meno omicidi e rapine, più ricchezza pro capite e più spesa pubblica destinata ai beni culturali.

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