Che cosa accadrebbe se la Luna fosse più vicina alla Terra o non ci fosse del tutto? E se i dinosauri non si fossero estinti, quali sarebbero gli animali circolanti ora sul pianeta? 10 risposte scientifiche a 10 domande… fantascientifiche.
COSA ACCADREBBE SE… GLI ALIENI SBARCASSERO SULLA TERRA?
Anche ammettendo che gli alieni siano esseri teneri e innocui come il piccolo E.T. creato da Carlo Rambaldi, il loro arrivo potrebbe sconvolgerci. Secondo l’astronomo americano del Seti Institute Seth Shostak, i nostri cervelli, indotti da milioni di anni di evoluzione a diffidare dei predatori, impazzirebbero di terrore di fronte ad alieni tanto potenti da giungere sulla Terra da mondi sconosciuti. Anche il grande cosmologo britannico Stephen Hawking era dello stesso parere. Nel documentario Stephen Hawking’s Favorite Places, aveva infatti teorizzato che se gli extraterrestri esistessero, andrebbero in giro per il cosmo in cerca di materie prime e di pianeti da sottomettere. «Se mai ci visitassero specie più evolute provenienti da altri mondi», sosteneva, «non solo potremmo essere contagiati da virus contro i quali non possediamo gli anticorpi, ma la situazione che si creerebbe per la nostra civiltà sarebbe molto simile a quella che si verificò dopo l’arrivo di Colombo per i nativi americani: gli alieni razzierebbero la Terra per attingere alle sue risorse per poi andarsene dopo averla definitivamente sfruttata».
… SE INTERNET SMETTESSE DI FUNZIONARE?
Per analizzarne gli effetti il Dipartimento della sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha chiesto un parere a Scott Borg, direttore della Cyber Consequences Unit degli Stati Uniti, un istituto di ricerca che fornisce valutazioni sulle conseguenze strategiche ed economiche di possibili attacchi informatici e fisici alla rete. Secondo l’esperto, sotto i quattro giorni i danni sarebbero limitati. Esercizi commerciali come alberghi, compagnie aeree, società di intermediazione non subirebbero perdite eccessive: il lavoro procederebbe con intoppi superabili, al massimo le scadenze slitterebbero di qualche giorno, gli aerei continuerebbero a volare e treni e autobus continuerebbero a funzionare. Il problema si porrebbe nel caso di interruzioni più lunghe: verrebbe coinvolta anche la logistica e le aziende si troverebbero in difficoltà. Ma mentre gli effetti economici sarebbero minimi, quelli psicologici sarebbero più pesanti. Come ha fatto notare Jeff Hancock, esperto di comunicazione dell’Università di Stanford, internet è stato progettato con uno scopo primario: trasmettere informazioni. Oggi siamo tutti abituati ad attingere all’immenso magazzino della rete e ad acquistare e confrontare i prezzi di un’infinità di prodotti con un solo clic. Il non poterne disporre ci farebbe sentire isolati, meno sicuri e disorientati.
… SE LA TERRA SMETTESSE DI RUOTARE?
L’ipotesi che il nostro pianeta perda la forza centrifuga che la tiene in rotazione è piuttosto irrealistica, ma gli esperti dell’Esri, l’Istituto di ricerca californiano per sistemi ambientali, hanno creato una simulazione basata su studi scientifici e su ipotesi verosimili. Se la Terra si fermasse, il globo sarebbe diviso in due: una parte caldissima sempre esposta al sole e una gelida avvolta da una notte perpetua. Ma la conseguenza più grave riguarderebbe la geografia delle terre emerse: le acque degli oceani equatoriali, oggi più “alte” di circa 8 km perché “gonfiate” dalla forza centrifuga, fluirebbero verso i poli. Come risultato, gran parte dei territori alle latitudini più settentrionali e meridionali verrebbero sommerse, mentre all’altezza dell’Equatore, grazie all’abbassamento degli oceani, emergerebbe un unico super continente. I conseguenti assestamenti della crosta terrestre si tradurrebbero infine in violenti terremoti che spazzerebbero ogni più piccola traccia della nostra civiltà.
… SE I DINOSAURI NON SI FOSSERO ESTINTI?
Senza il catastrofico impatto con un asteroide che 65 milioni di anni fa li cancellò dalla faccia della Terra, probabilmente i dinosauri sarebbero ancora i dominatori del pianeta. Secondo il geologo americano Damian Nance dell’Università dell’Ohio, infatti, i mammiferi non avrebbero avuto molte possibilità di evolversi: durante il regno dei dinosauri alcune specie esistevano già, piccoli animali che occupavano le poche nicchie ecologiche rimaste libere. È quindi probabile che l’Africa sarebbe oggi popolata da giganteschi erbivori sauropodi al posto degli attuali elefanti e da feroci tirannosauri al posto dei leoni. Alcuni scienziati, come il paleontologo britannico Simon Conway Morris dell’Università di Cambridge, ipotizzano addirittura che i dinosauri avrebbero potuto raggiungere un livello di intelligenza superiore a quello degli umani. Il loro sviluppo evolutivo è infatti iniziato molti milioni di anni prima della comparsa stessa dei primati. Alcuni di loro avevano addirittura una struttura antropomorfa: alzandosi sulle zampe posteriori erano alti circa 2 metri, avevano una scatola cranica relativamente grande e zampe anteriori prensili. Erano inoltre ben organizzati e cacciavano in gruppi con attacchi coordinati: due fattori che avrebbero potuto far loro seguire un percorso evolutivo analogo a quello che ha portato alla comparsa degli umani.
…SE TUTTI DIVENTASSERO VEGETARIANI?
Secondo uno studio dell’Università di Oxford, se il mondo smettesse di mangiar carne entro il 2050, le emissioni di CO2 dovute all’allevamento animale calerebbero del 60 per cento. Quasi il 70 per cento dei 5 miliardi di ettari di terre coltivabili oggi usati per l’allevamento potrebbe essere convertito in terreni agricoli. Ma Andrew Jarvis del Centro internazionale della Colombia per l’Agricoltura Tropicale fa notare che, mentre nei Paesi sviluppati il vegetarianismo porterebbe benefici ambientali e sanitari, in quelli in via di sviluppo avrebbe effetti negativi. Un terzo della superficie mondiale, infatti, è costituito da terre aride o semi aride, adatte al pascolo, non all’agricoltura. Secondo Ben Phalan dell’Università di Cambridge, la vita qui diventerebbe quasi impossibile. Si avrebbe anche un deficit non indifferente nei sottoprodotti di origine animale. Mancherebbero 11 milioni di tonnellate di cuoio e 2 milioni di tonnellate di lana e ciò vorrebbe dire sostituirli con materiali per lo più derivati da combustibili fossili e quindi produrre ulteriore CO2. Fare a meno degli animali comporterebbe anche un maggior impiego di prodotti chimici al posto di quelli a base di letame.
…SE NON CI FOSSERO LE ALPI?
La loro imponente barriera montuosa, oltre a rappresentare un ostacolo insormontabile per certi tipi di perturbazioni, costituisce un elemento imprescindibile per le sorti climatiche e le risorse idriche della nostra penisola. Senza le Alpi, la fredda aria artica, dopo aver attraversato l’Europa centrale, penetrerebbe nel Mediterraneo, creando ondate di maltempo di tipo invernale in tutto il corso dell’anno. Le acque miti dei nostri mari, scontrandosi con le masse fredde, produrrebbero infine depressioni profonde e persistenti con la presenza della neve a basse quote anche nelle regioni meridionali.
…SE LA LUNA FOSSE PIÙ VICINA ALLA TERRA?
Una simulazione della Yet Animation ha mostrato cosa accadrebbe se la Luna si trovasse a 400 km di distanza dalla Terra, cento volte meno degli attuali 384.400. L’effetto visivo sarebbe impressionante visto che occuperebbe più di metà del cielo, ma ancora più terrificanti sarebbero le conseguenze geologiche. Il nostro satellite impiegherebbe 90 minuti a percorrere un giro intero intorno al pianeta, con il risultato di produrre un continuo alternarsi di eclissi nell’arco di uno stesso giorno. Ma c’è di peggio: la sua attrazione gravitazionale non solo deformerebbe in continuazione la Terra devastandola con terremoti e violente eruzioni vulcaniche, ma provocherebbe maree 100mila volte più potenti di quelle attuali, innalzando ogni 90 minuti onde alte chilometri che distruggerebbero ogni cosa.
– … o se non fosse mai esistita?
Il dono più importante della Luna alla Terra è l’azione meccanica, decisiva per stabilizzare l’asse di rotazione del nostro pianeta, la cui inclinazione media rispetto al piano dell’eclittica è di 23 gradi e mezzo. Secondo Luis Barbier, del Goddard Space Flight Center della Nasa, se non avessimo la Luna a orbitarci intorno, questo valore raggiungerebbe valori prossimi ai 90 gradi: stagioni e clima sarebbero mutevoli, con periodi gelidi alternati ad altri arroventati. Il cielo notturno sarebbe più buio e popolato solo di stelle e il gioco delle maree meno accentuato. Forse la vita si sarebbe affermata anche senza la Luna, ma avrebbe incontrato difficoltà ambientali maggiori e si sarebbe indirizzata su strade evolutive diverse da quella che percorriamo noi.
…SE TUTTI GLI INSETTI SCOMPARISSERO?
«Con la loro fine anche il nostro mondo sarebbe spacciato», sostiene Goggy Davidowitz, professore nel dipartimento di entomologia all’Università dell’Arizona. Non dovremmo più temere pulci e zanzare, scomparirebbero malattie come malaria e febbre dengue e gli agricoltori non avrebbero più bisogno di insetticidi, tuttavia questi vantaggi diventerebbero ben presto inutili, dato che la maggior parte di noi morirebbe di fame. «Quasi tutto il nostro cibo dipende dagli insetti», spiega Davidowitz. «Senza impollinatori, infatti, la maggior parte delle piante scomparirebbe. E insieme a loro morirebbe un gran numero di mammiferi e uccelli perché anche quelli che non si nutrono di insetti non avrebbero frutta e foglie da mangiare». Purtroppo la prospettiva di un mondo senza insetti non è impensabile. Già oggi la perdita di molti habitat e l’esposizione a pesticidi e malattie hanno decimato le api mellifere di molte regioni.
…SE SPARISSE L’INTERA SPECIE UMANA?
Secondo uno studio pubblicato da New Scientist, la Terra starebbe meglio. Se gli abitanti del pianeta si trasferissero altrove nella galassia, la natura si riapproprierebbe in fretta degli spazi sottratti dall’uomo: i campi ritornerebbero a ospitare boschi e praterie, l’inquinamento calerebbe e la biodiversità crescerebbe. Anche gli animali domestici sparirebbero in fretta, sostituiti da discendenti tornati allo stato precedente alla selezione effettuata dall’uomo. Senza manutenzione e rifornimenti nelle centrali elettriche si verificherebbero dei black out e gli impianti di illuminazione finirebbero per spegnersi: il cambiamento sarebbe visibile anche dallo spazio, con la scomparsa delle luci delle città. In qualche anno avrebbe inizio il degrado di edifici e infrastrutture. Il ritmo della distruzione varierebbe in base alle caratteristiche dell’ambiente. Nelle aree più calde e umide, dove i processi dell’ecosistema sono più veloci, le tracce della civiltà scomparirebbero prima rispetto a quelle più fresche e aride. Secondo lo studio, un alieno giunto sul pianeta 100mila anni dopo la scomparsa dell’uomo non troverebbe tracce di una civiltà avanzata.