Affascinante e sinuoso nei movimenti, con un’aura di mistero che lo accompagna in ogni momento, il Siamese è un partner intrigante, esigente e decisamente irrinunciabile per molti: ecco perché
Il Siamese ha un carattere ben determinato. Insieme all’Orientale, inoltre, è forse il più espansivo dei gatti. Definito a ragione “un gran chiacchierone”, capace di modulare la voce in modo sorprendente e quasi ipnotico, è estroverso, intraprendente, atletico e vivace, ed è anche molto affezionato al suo umano prediletto che, però, gli deve continuamente testimoniare la sua devozione. Del resto, a un gatto dalla storia lunga e gloriosa come questo, la lealtà incondizionata è il minimo che si possa tributare ed è anche il minimo sindacale per quanto riguarda le aspettative del Siamese in ambito famigliare. E proprio questo atteggiamento da “divo” è tra le ragioni del suo successo, che perdura da tempo nonostante il cambio di look degli ultimi anni.
Compagno di vita. Mantello facile da gestire
Molto presente in ogni circostanza, il Siamese è un vero compagno di vita. Decisamente agile nei movimenti, dà sfogo alla sua energia compiendo balzi vertiginosi e corse sfrenate per poi appollaiarsi ozioso sulle spalle del suo umano e farsi coccolare: da buon felino, è un egocentrico e vuole sempre essere al centro dell’attenzione. Proprio per le sue doti caratteriali è considerato il più addestrabile e calmo dei gatti, e non è difficile insegnargli a passeggiare al guinzaglio, iniziando quando è cucciolo e utilizzando un’imbragatura (ci torneremo più avanti). Dal punto di vista della “manutenzione”, avendo il pelo corto ed essendo molto attento alla propria igiene il Siamese non richiede cure particolari per quanto riguarda la gestione del mantello: sarà sufficiente spazzolarlo un paio di volte a settimana, utilizzando di tanto in tanto la pelle di daino per lucidarlo e rimuovere i peli morti. Meglio evitare i bagni ma, nel caso, ricordiamoci di asciugarlo bene poiché, a causa della quasi totale mancanza di sottopelo, soffre umidità e freddo: è un gatto che viene da zone tropicali, ricordiamocelo.
Ha mutato aspetto: Selezione made in England
Il Siamese, come il Thai con cui spesso viene confuso, è originario dell’antico regno del Siam, ora chiamato Thailandia. In realtà l’aspetto odierno di questo felino è ben lontano dal tipo originale: nell’antichità, infatti, il Siamese era un gatto più massiccio rispetto a quello che siamo abituati a vedere oggi, e molto più vicino al Thai. I mici che vivevano, coccolati e tutelati, alla corte del re del Siam mostravano una struttura decisamente più pesante e tratti somatici più arrotondati, nonostante avessero già le mitiche “punte” (maschera, orecchie, coda e zampe colorate) e gli stupendi occhi blu degli esemplari attuali. Approdato sul suolo inglese al seguito di un diplomatico in servizio a Bangkok, il Siamese fece scalpore e furono proprio gli inglesi che iniziarono ad allevare questa razza e a diffonderla nel mondo. La rigorosa selezione portata avanti a partire dagli anni Cinquanta ha via via affilato i tratti morfologici del Siamese fino all’estremo e, oggi, questo gatto si distingue nettamente dai suoi antenati per via della struttura assai longilinea e del muso decisamente triangolare.
Privilegi di nascita: Giochiamo con lui!
Anche se spesso in misura minore rispetto al cane, il gatto è una creatura piuttosto abitudinaria e il Siamese lo è anche più della media, per quanto riguarda ciò che considera i suoi privilegi “di nascita”: essere sempre ascoltato e considerato, coccolato ogni volta che lo desidera e nutrito con alimenti di qualità elevata e diversificati in base ai suoi gusti variabili (come ogni altro gatto, in realtà…). Però, può capitare per esempio che, per il suo lungo pisolino pomeridiano, scelga un posto completamente diverso da quello usuale e sarà nostro dovere, dal suo punto di vista, prendere atto che oggi quel particolare posto sia riservato a lui. Tra le cose che difficilmente, invece, il Siamese cambia sono le abitudini legate al gioco con noi, attività che appartiene alle esigenze quotidiane di un gatto attivo e agile come questo: ogni giorno, quindi, dovremo riservare del tempo al gioco, utilizzando oggetti specifici acquistati nei pet shop o di nostra ideazione. Se saremo costanti nel farlo divertire e sfogare, il rapporto con il nostro Siamese diverrà ancora più forte ed esclusivo, privilegiato, appagando la nostra vanità, oltre alla sua!
Educarlo si può. Il trasportino come rifugio
Pazienza, perseveranza, persuasione. Sono tre le “regole d’oro” per chi vuole educare il gatto e, come abbiamo accennato, il Siamese è particolarmente portato ad apprendere. Addestrarlo è possibile? Non tutti i gatti rispondono nello stesso modo e nella stessa misura ma se impareremo a capire il suo linguaggio, potremo anche lavorare meglio. Non dimentichiamoci che l’addestramento deve essere un’esperienza rilassante e piacevole per entrambi. Il gatto si divertirà durante “l’allenamento” e alla fine, se tutto andrà bene, ci troveremo con un micio simpatico e pronto a contraccambiare tutte le nostre attenzioni. Alcuni comportamentisti consigliano, al termine di ogni allenamento, di mettere il micio nel trasportino, portarlo in un’altra stanza, coccolarlo e dargli un bocconcino in premio. Ben presto il micio potrebbe arrivare a considerare la sua “casetta” come un rifugio, un luogo piacevole e sicuro dove rilassarsi. C’è chi riesce a farli entrare anche solo con un cenno…
A passeggio? La giusta attrezzatura
Abbiamo scritto in apertura che il Siamese è considerato un “gatto da guinzaglio” per via della forte predisposizione a seguire ovunque il suo umano prediletto. Sull’opportunità o meno di sperimentare la cosa ciascuno rifletta autonomamente, usando l’intelligenza e considerando che ogni soggetto ha una propria personalità, per cui ci sarà il Siamese spavaldo che non si lascia intimorire dal mondo esterno e non si sente limitato nei movimenti dall’imbracatura e anche il suo opposto, che mai accetterà tale situazione. In ogni caso, l’imbracatura è generalmente più funzionale del collarino e dà meno fastidio al gatto. È più sicura e consente un controllo maggiore perché il micio non può sgusciare via facilmente. Va scelta però con cura e meglio se con l’aiuto di un addetto ai lavori, che potrà indirizzarci verso il modello adeguato.
Tanti pasti al giorno: Punti deboli da conoscere
Poiché si muovono molto, i Siamesi hanno bisogno di mangiare di continuo durante la giornata. Se si vuole ricorrere a un’alimentazione tradizionale bisogna quindi aggiungere alimenti secchi ricchi di minerali e vitamine. Oggi in commercio ci sono anche alimenti secchi specifici per Siamese che aiutano il gatto durante la masticazione, puliscono i denti diminuendo l’accumulo di tartaro e apportano la quantità di volume a livello intestinale che permette di evitare i tipici problemi di stitichezza di cui questa razza può soffrire. Dare un alimento ipoproteico a Siamesi anziani può aiutarli a non avere un blocco renale e vivere una età senile con pochi problemi. Essendo un gatto molto longevo, è opportuno chiedere al veterinario di fare ciclicamente dei controlli con esami del sangue per poter tenere sotto controllo i problemi renali.
Confusione inevitabile. Una coda… portagioielli!
Con i termini Thai e Siamese Tradizionale si definisce la stessa razza di gatto, una delle più antiche e conosciute, ma è logico che la cosa crei confusione, visto che il Thai somiglia proprio al Siamese di un tempo che molti hanno tuttora in mente… Il riconoscimento della razza Thai avvenne verso la fine degli anni Ottanta, quando un piccolo gruppo di persone fece pressione presso un’influente associazione felina, la World Cat Federation (WCF). La razza fu inizialmente denominata Crème Caramel ma il nome fu ben presto abbandonato per la denominazione Thai. Il gatto fu chiamato così dall’attuale Thailandia, il nuovo nome dell’antico regno del Siam. All’epoca della corte del re Siam, secondo una leggenda che si tramanda da secoli, al Siamese era affidato il compito di fare la guardia a un vaso pieno di pietre preziose. Un incarico che il felino svolse in maniera molto scrupolosa, tanto che a forza di fissare i gioielli i suoi occhi diventarono strabici e la coda ripiegata, da quanto era rimasta avvolta intorno al vaso. E proprio la coda a uncino era considerata un punto di forza di questo gatto: le principesse, infatti, la usavano come porta-anelli, narra sempre la leggenda. Oggi questa caratteristica della coda è invece considerata un difetto.
La salute è molto migliorata
Delicato in passato, il Siamese odierno è invece piuttosto robusto e sano ma, come tutti i mici, può essere colpito da alcune patologie in particolare. Tra queste, da segnalare senz’altro la possibilità di una reazione alla comune procedura di anestesia, cosa che il veterinario dovrà ovviamente considerare in caso di intervento. Ci sono poi alcuni soggetti geneticamente predisposti a sviluppare lo strabismo, il che, però, non inficia le capacità visive del gatto. Documentata a volte una minore risposta immunitaria verso il calicivirus e la rinotracheite felina. Da sapere, invece, che il Siamese è tendenzialmente longevo, con esemplari di vent’anni tutt’altro che rari.
Lo standard lo vuole così
Testa: di media grandezza, proporzionata al corpo e ben equilibrata; è a forma di cuneo e ha linee diritte.
Muso: fine, con mento di media grandezza, in linea con la punta del naso.
Orecchi: grandi, larghi alla base, appuntiti. Posizionati in modo da prolungare la linea delle guance.
Occhi: di media grandezza, né infossati né sporgenti; a forma di mandorla, piazzati leggermente in obliquo verso il naso, in armonia con le linee delle guance. Il colore è blu intenso e profondo.
Corpo: lungo e snello, ha muscoli sodi ed è fine ed elegante. Le spalle sono larghe come le anche.
Zampe: lunghe e sottili in proporzione al corpo. I piedi sono piccoli e di forma ovale.
Coda: molto lunga, fine anche alla base e si assottiglia in una punta sottile.
Pelliccia: molto corta, fine, lucida, serica e aderente al corpo, priva di sottopelo.
Colori: uniforme sul corpo, in contrasto con muso, orecchi, zampe e coda.Tanti i colori riconosciuti: seal, blu, chocolate, lilac, cinnamon, fawn, rosso, crema, relative tortie e i tabby.