La morte del fratello in una fabbrica di esplosivi spinse lo scienziato a studiare sostanze detonanti efficaci ma sicure da maneggiare. La sua scoperta lo rese così ricco da indurlo a investire il suo patrimonio nell’istituzione del prestigioso premio assegnato ancora oggi
Un boato terrificante risuona nel centro di Stoccolma. Le fiamme si levano alte e il fumo nero e acre impregna l’aria. Una fabbrica è esplosa e sotto le sue macerie muoiono diverse persone, tra cui il giovane Emil Nobel. Suo padre perde le gambe. Nella fabbrica si stava sperimentando la nitroglicerina, una sostanza chimica molto esplosiva. Emil è il minore dei fratelli di Alfred Nobel, il celebre chimico svedese che qualche anno dopo quel terribile 3 settembre 1864 avrebbe inventato la dinamite.
La tragedia segnò profondamente Alfred e lo fece ri”ettere sul ruolo della scienza e della ricerca nel progresso dell’umanità. Nato a Stoccolma nel 1833 da Immanuel Nobel e Andriette Ahlsell, Alfred cresce in una famiglia agiata: il padre è ingegnere, come il nonno, e ha una passione per la chimica, che lo porta a lasciare temporaneamente moglie e figli a Stoccolma e a partire per la Russia, in cerca di fortuna. Gli affari vanno bene e riesce ad aprire una fabbrica di esplosivi a San Pietroburgo.
Ma nel frattempo a Stoccolma la moglie e i figli sbarcano il lunario: la donna gestisce una drogheria e secondo la “leggenda” il piccolo Alfred vende fiammiferi per strada. Nel 1842 la famiglia si riunisce in Russia, dove Alfred studia con insegnanti privati e impara russo, francese, inglese e tedesco.
A 17 anni entra nel laboratorio del padre a sperimentare nuovi esplosivi. La fabbrica dei Nobel raggiunge l’apice dei guadagni negli anni della Guerra di Crimea (1853-1856), costruendo mine per la marina militare russa. Finita la guerra, il successo non dura: Immanuel non è tagliato per gli affari e fa bancarotta. I Nobel rientrano in Svezia dove proseguono la loro attività industriale.
Un successo planetario
Dopo la tragica morte del fratello, Alfred ha un solo obiettivo nella vita: trovare il modo di stabilizzare la nitroglicerina, un liquido molto sensibile alle vibrazioni e alle variazioni termiche, per poterla trasformare in un esplosivo efficace ma sicuro da maneggiare. La sostanza era stata inventata dal chimico piemontese Ascanio Sobrero che Alfred aveva conosciuto a Parigi studiando nel laboratorio del professor T.J. Pelouze. Nobel sperimenta così diversi additivi e presto trova che, mescolando la nitroglicerina con farina fossile, una sabbia assorbente formata da carbonato di calcio e ossido di silicio, si ottiene una pasta solida e plastica, stabile che può essere inserita in un cilindro. È l’invenzione della dinamite. Con la brevetta nel 1867, Nobel farà la sua fortuna: decine di fabbriche in diversi Paesi, tra cui l’Italia ad Avigliana, vicino a Torino. La dinamite è usata in tutto il mondo, soprattutto negli scavi minerari e nelle costruzioni. Alfred diventa ricchissimo perché, al contrario del padre, ha un buon fiuto per gli affari.
Non si sposa, non vive con una donna, non ha figli e per tutta la vita si dedica al lavoro. È quasi sempre in viaggio, tanto che lo scrittore Victor Hugo lo descrive come “il vagabondo più ricco d’Europa”. A 43 anni dice di sentirsi già vecchio. Pubblica un annuncio su un giornale per cercare una segretaria e governante di fiducia, matura e colta: risponde la contessa austriaca Bertha Kinsky. Bertha lavora con lui due anni e poi ritorna in Austria dove sposa il conte Arthur von Suttner. Non sappiamo se Alfred e Bertha furono mai amanti, ma rimasero amici e si scrissero nei decenni successivi. Bertha era una attivista paci fista e le sue idee sul rifiuto totale della guerra per il bene dell’umanità in”uenzarono il pensiero di Nobel.
Il testamento di Nobel
Nel 1895, un anno prima di morire, il chimico scrive il suo testamento senza l’aiuto di un notaio. Il suo patrimonio, dopo la sua morte, avrebbe costituito un fondo i cui interessi sarebbero stati distribuiti ogni anno in forma di premio “a coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità”, si legge nel documento. Viene così istituito il premio che sarà poi chiamato Premio Nobel, il riconoscimento ancora oggi più prestigioso assegnato a chi si sia particolarmente distinto, con le proprie ricerche o le proprie opere, nel campo scientifico, umanistico, economico o per la pace.
Il chimico muore a Sanremo per un’emorragia cerebrale il 10 dicembre 1896, nella sua villa che oggi è un museo a lui dedicato. L’ingegner Ragnar Sohlman, suo personale assistente a Sanremo, fu l’esecutore testamentario e creò la Fondazione Nobel per gestire il patrimonio. La carissima amica di Alfred, Bertha von Suttner, ricevette il premio Nobel per la pace nel 1905.
CURIOSITÀ/ Nobel non istituì il premio per la matematica per colpa di un tradimento
Non esiste il premio Nobel per la matematica. Questa disciplina non rientrava fra gli interessi di Alfred che era più attratto da chimica o medicina. Ma c’è pure una spiegazione “erotica”, anche se da molti considerata un pettegolezzo. Il chimico avrebbe deciso di escluderla dopo avere scoperto che la sua amante lo aveva tradito con un matematico svedese, Magnus Gustaf Mittag-Leffier. L’Accademia reale di Svezia avrebbe probabilmente assegnato la prima edizione del premio proprio a lui se ci fosse stato anche per la matematica, e Nobel non voleva dargli pure questa soddisfazionefi Esistono però altri premi prestigiosi per i migliori matematici: il Premio Abel, la medaglia Blaise Pascal e la medaglia Fields. E a New York è stato creato il museo interattivo MoMath per celebrare la matematica.
CURIOSITÀ/ I cinque premiati più famosi della storia
Marie Curie (1867-1934)
per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911. Studiò la radioattività, scoprì il radio e il polonio.
Albert Einstein (1879-1955)
per la fisica nel 1921. Famoso per la teoria della relatività che ha rivoluzionato l’interpretazione della fisica. Il suo nome è sinonimo di genio.
Alexander Fleming (1881-1955)
per la medicina nel 1945. Scoprì la penicillina isolandola da un fungo.
Ernest Hemingway (1899-1961)
per la letteratura nel 1954, con il romanzo Il vecchio e il mare.
Martin Luther King (1929-1968)
per la pace nel 1964. Politico e attivista per i diritti civili e l’uguaglianza tra gli individui. Si ispirava al politico e filosofo indiano Gandhi.