Lutti, malattie, separazioni, conflitti sul lavoro e mancanza di denaro ci mettono a dura prova, soprattutto quando dobbiamo affrontarli tutti insieme. Oggi, poi, abbiamo da fare i conti anche con il COVID e con le sue conseguenze sulla nostra vita quotidiana
Non riusciamo più a recuperare il nostro equilibrio? Sentiamo di aver perso il controllo della vita? Percepiamo tutto cio costantemente? Se le risposte sono affermative, vi trovate in uno stato di stress cronico, una condizione da non sottovalutare. Lo stress più dannoso è quello cronico. Si verifica quando le condizioni che lo causano sono permanenti e con esse la nostra reazione di iperattivazione. Ma lo stress è pericoloso anche in un’altra condizione: quando tanti eventi avversi capitano tutti insieme. È quel che succede quando, ad esempio, siamo costretti ad affrontare contemporaneamente un licenziamento, problemi in famiglia o in coppia e significative difficoltà economiche.
L’impatto del COVID
Da qualche anno a questa parte molti vivono questa situazione: la pandemia da COVID-19 ha aggiunto una fonte di stress a quelle già presenti. Non si contano gli studi che lo hanno dimostrato: uno condotto dall’Università di Torino su 1.321 soggetti e pubblicato sulla rivista The Canadian Journal of Psychiatry ha rilevato un’elevata percentuale di individui con sintomi clinicamente rilevanti di ansia (69 per cento), di depressione (31) e di stress posttraumatico (20).
Tra i soggetti più a rischio ci sono le donne: da una revisione di studi su questi temi, condotta all’Università di Cambridge (Regno Unito), emerse infatti che per loro il rischio di soffrire di disturbi connessi allo stress è doppio rispetto agli uomini.
Le cause vanno ricercate nelle siuttuazioni ormonali in età fertile, che possono incrementare una risposta sfavorevole agli eventi e nella maggiore tendenza alla ruminazione, cioè all’elaborazione di pensieri continui e ossessivi su situazioni spiacevoli.
Il fattore smart working
Queste dinamiche erano già evidenti a inizio pandemia: le rilevava uno studio congiunto dell’Università di Tor Vergata (Roma) e di quella dell’Aquila condotto su 18mila soggetti. Quella che stiamo vivendo è paragonabile a una situazione di guerra. A distanza di qualche anno lo stress permane, ma cambia lo scenario. Oltre a quella della malattia, per molti ci sono oggi la paura della solitudine e lo stress da smart working. Quest’ultimo sta sconvolgendo la vita privata, sta incrementando i problemi di lavoro e sta danneggiando gli equilibri psichici e familiari.
Gli eventi stressanti, infatti, non lo sono mai in modo assoluto: a renderli più o meno sopportabili contano le risorse psichiche e materiali di cui ognuno dispone. Purtroppo, però, in presenza di uno stress cronico, queste risorse possono venire a mancare.
La classifica dei 30 eventi più stressanti
Tra diverse “classifiche” degli eventi della vita maggiormente stressanti, la più nota è quella del 1971 dello psicologo britannico Eugene Paykel basata sul ricordo di quanto era capitato nella vita dei soggetti sottoposti allo studio nei sei mesi precedenti. La scala riporta 61 eventi, in ordine di livello di stress percepito. Qui ne presentiamo i primi trenta.
1. Morte di un figlio
2. Morte del coniuge
3. Sentenza di carcerazione
4. Morte di un familiare stretto
5. Infedeltà del coniuge
6. Grosse difficoltà finanziarie
7. Crollo negli affari
8. Licenziamento
9. Aborto o figlio nato morto
10. Divorzio
11. Separazione coniugale dovuta a conflitti
12. Chiamata in giudizio per gravi violazioni della legge
13. Gravidanza non desiderata
14. Ricovero in ospedale di un familiare per grave malattia
15. Disoccupazione per un mese
16. Morte di un caro amico
17. Retrocessione nel lavoro
18. Grave malattia fisica personale
19. Inizio di relazione extraconiugale
20. Perdita di oggetti personali di valore
21. Causa legale
22. Insuccesso accademico (esami o corso)
23. Matrimonio del figlio senza consenso
24. Rottura di fidanzamento
25. Aumento dei conflitti coniugali
26. Aumento dei conflitti con familiari conviventi
27. Aumento dei conflitti con fidanzato/a, partner
28. Grosso debito
29. Partenza del figlio per motivi di studio o di lavoro
30. Conflitto con il capo o i collaboratori
Quali sono i problemi che creano stress?
Secondo gli specialisti, i principali eventi stressanti che possono essere vissuti nella nostra società sono classificabili in sei aree: famiglia, società, scuola e lavoro, casa, denaro, salute.
Problemi familiari
La famiglia è il gruppo di supporto fondamentale, pertanto un evento infausto che la colpisce è in grado di destabilizzarci profondamente. Tra le cause di stress principali ci sono infatti i lutti e i problemi di salute in famiglia, i divorzi e altre forme di allontanamento, l’abuso fisico o psichico tra congiunti e anche eventi positivi “forti” quali la nascita di un fratello.
Problemi sociali
Al di fuori della famiglia ci sono altri gruppi sociali importanti, come quelli amicali o la comunità di appartenenza. Anche qui tanti eventi possono causare stress: la morte di un amico, le forme di discriminazione sociale e naturalmente la solitudine. Quest’ultimo fattore è oggi molto presente: già nel 2015 uno studio Eurostat rilevava come più del 13 per cento degli italiani over 16 non avesse una persona a cui chiedere aiuto. Peraltro la paura di rimanere soli spinge sempre più persone a mettere in atto strategie che non fanno altro che peggiorare lo stress: ad esempio, pur di non restare soli, molti tengono in piedi relazioni che non funzionano.
Problemi scolastici e lavorativi
Lo stress scolastico, il disaccordo con gli insegnati e i compagni di classe e poi, da adulti, la disoccupazione, la paura di perdere il lavoro, gli orari e le condizioni di lavoro sono tra le condizioni maggiormente causa di stress. A peggiorare il tutto c’è il fatto che in molti casi non abbiamo la possibilità di ribellarci a ciò che non ci sta bene, come nel caso di un superiore aggressivo. Così teniamo dentro la rabbia per paura che una nostra reazione possa sfociare in un licenziamento o in una nota sul registro.
Problemi abitativi
Fare fatica a trovare casa, la paura di non riuscire a pagare il mutuo o l’affitto, i disaccordi con i vicini di casa, le condizioni abitative inadeguate e anche un trasloco sono eventi che causano tipicamente molto stress. La casa dovrebbe essere un riparo, un luogo sicuro dove rigenerarci: se nemmeno questa è vissuta con serenità, lo stress diventa cronico.
Problemi economici
Sono un’enorme fonte di stress, visto l’aumentare di condizioni di povertà anche nel nostro Paese. Così nasce la paura di non farcela, ma anche quella di essere derubati oppure vittime di frodi, come quelle informatiche. Tutto ciò alimenta stress ma anche diffidenza sociale, in un contesto così incerto come quello attuale. «Una società fortemente individualizzata come la nostra», ha spiegato il sociologo Carlo Bordoni, autore di Stato di paura (Castelvecchi), «è portata infatti alla competizione e a considerare il successo economico come la prima dimostrazione di valore personale».
Problemi di salute
Lo stress che segue la diagnosi di una malattia grave è indubbiamente enorme, ma anche solo la paura di avere un problema di salute. L’ipocondria mostra come lo stress non sia sempre legato a un problema reale, ma alla nostra interpretazione (spesso scorretta) di segnali esterni. Secondo un’indagine sulla salute nell’era digitale commissionata nel 2018 dalla compagnia assicurativa Bnp Paribas Cardif sarebbero ben 9 milioni gli italiani maggiorenni che mostrano un atteggiamento ossessivo verso la propria salute fisica.