Non voler affrontare i problemi della sfera sessuale spinge a scegliere come partner persone “tranquillizzanti”, percepite come più problematiche di noi. Ma così è una gara al ribasso, non all’amore
Anni, decenni, vite intere infl uenzate da un sintomo. Un sintomo che potrebbe guarire in breve tempo e che invece viene lasciato lì a fossilizzarsi e a danneggiare l’esistenza di chi ce l’ha e, spesso, anche del partner che, se resiste, non può non risentirne. Stiamo parlando dei disturbi della sfera sessuale di origine psicologica, sia dell’uomo sia della donna. Ancora oggi infatti, nonostante la libertà dei costumi e di linguaggio, nonostante la divulgazione scientifi ca, molti non fanno nulla di concreto per risolvere il disturbo di cui soffrono. Ma quando si fanno progetti di vita con qualcuno e si parla d’amore, uno dei principali gesti d’amore, per se stessi e per l’altro, è quello di provare a sciogliere il nodo.
La rimozione continua
Invece no. In molti casi un uomo che soffre di problemi di erezione, anche dopo aver iniziato una relazione, fa poco o niente per capire di cosa si tratta e quale terapia si possa fare. Al massimo va dall’andrologo o dall’urologo, di nascosto, per sapere se ci siano cause organiche, ma una volta acquisito che il problema è psicologico – cosa che accade in molti casi – lascia cadere la cosa.
Allo stesso modo una donna che, ad esempio, soffre di vaginismo – sintomo di schietta origine psichica – spesso rimuove la cosa e si mette in una relazione come se niente fosse, dando per scontato che le cose debbano andare avanti così. Entrambi trascurano il fatto che non potranno non esserci conseguenze negative. I disturbi sessuali psicogeni, infatti, da un lato spingeranno i due a trovare compensazioni al blocco della sessualità (tradimenti, narcisismi, superlavoro) e ad allontanarsi dalla complicità di coppia (ipercritica, indifferenza, nervosismo); dall’altro essi esprimono problemi più ampi, a livello psichico, che si rifl ettono a tutto campo nella relazione.
I sintomi parlano
Queste situazioni, se sono ormai strutturate (cioè se sono presenti a prescindere dallo specifi co partner) non si risolvono da sé: chiedono che la persona si attivi e si metta in gioco, completamente. Così, se il problema sessuale esprime un modo alterato o acerbo di concepirsi nella relazione, la sua soluzione passa proprio dal trovare un modo più lineare e maturo. Il tipo di ostacolo, nella sessualità, dice esattamente ciò di cui c’è bisogno. I problemi di erezione, pur nella loro diversità, dicono che quell’uomo “non penetra”, cioè che la sua parte maschile (la capacità di affermazione), è carente, quantomeno nelle relazioni erotico/sentimentali. I problemi di tensione vaginale e di anorgasmia, pur nelle tante varianti, dicono che quella donna “non accoglie”, cioè che la sua parte femminile (la capacità di aprirsi al partner e al piacere) è anch’essa bloccata in una fase non attuale dello sviluppo della personalità.
No al senso di colpa
Una delle mosse più importanti è riuscire a vincere i sensi di colpa, più o meno sotterranei, che accompagnano queste situazioni. Sicuramente ci sono validi motivi perché si siano sviluppati i problemi e, poiché si è pagato abbastanza in termini di sofferenza, non si vede perché ci si debba anche colpevolizzare. Piuttosto, una volta che si è preso atto di avere un problema, e che esso può far fallire la felicità di coppia, è meglio parlare di responsabilità: la responsabilità di affrontare concretamente le cose. Entrambi, uomo e donna sessualmente in diffi coltà, conoscono poco se stessi, sono insicuri del proprio valore e, soprattutto, della possibilità di essere accettati nei propri limiti e caratteristiche. Si giudicano prima ancora che qualcuno li giudichi, forse perché in passato qualcuno li ha giudicati troppo.
Provarci seriamente
Occorre superare la propria storia, la solita idea di inadeguatezza e di fallimento. La vita di coppia, esacerbando il problema, offre l’occasione per risolverlo. «Ma io sono fatto così. Se mi ami devi prendermi così come sono» dice l’uno all’altra, mettendo in atto un sottile ricatto. E certamente l’amore è accogliere l’altro per come è, non per come si vuole che sia. Il ricatto però non regge: se ci amiamo, il nostro amore deve fare il possibile per mettersi al sicuro dalle insidie che arrivano dalle nevrosi di entrambi. Accettarsi a vicenda non vuol dire sedersi e aspettare che le diffi coltà facciano saltare per aria il rapporto. In quest’ottica, anche il solo provare seriamente ad affrontare il problema, costituisce già una nuova forma di comprensione e di sessualità, un nuovo modo di concepirsi come individui e come coppia, un nuovo maschile e un nuovo femminile. Se ci si ama davvero, potrebbe anche bastare.
I disturbi sessuali più trascurati
FEMMINILI
• Vaginismo (tensione dolorosa della muscolatura vaginale)
• Dolore durante o dopo il rapporto sessuale
• Costante assenza o scarsità di desiderio sessuale
• Anorgasmia o estrema diffi coltà nel vivere il piacere
• Varie forma d’ansia legate alla sessualità e all’intimità
MASCHILI
• Problemi nell’ottenimento o nel mantenimento dell’erezione
• Diffi coltà o impossibilità a giungere all’eiaculazione
• Eiaculazione precoce, nelle sue varie gradazioni
• Dolori al pene durante il rapporto sessuale
• Ansia da prestazione, necessità costante di situazioni sempre più estreme
LA GUIDA PRATICA/ Non fi ngere che tutto vada bene è un buon inizio
MAI SIMULARE IL PIACERE
Tra le cose fondamentali da evitare, se si vuole risolvere questi problemi, ci sono la fi nzione e l’occultamento. Fingere di provare desiderio quando non c’è, di avere l’orgasmo quando non lo si ha, di non provare sofferenza, dispiacere o frustrazione quando invece li si prova per paura della reazione altrui, allontana sia noi sia il partner dalla soluzione e ci porta alla deriva.
NON SNOBBARE IL PARTNER
Se il partner ti vuole parlare, in modo amorevole e costruttivo, della sua diffi coltà sessuale, che lo mette in grande diffi coltà, non tirarti indietro. È una grande occasione per avvicinarvi assieme al problema in modo concreto e senza traumi. Perciò non banalizzare né ciò che dice né il problema. Con serenità e tempo, iniziate a parlarne tra di voi.
INFORMATI IN MODO PRECISO
Tante problematiche sessuali hanno soluzioni molto più semplici di quel che si pensa. Basta informarsi bene, essere determinati a conoscere. Scoprirai che non sei solo, che si può venirne fuori, che non c’è nulla di drammatico. Vinci dunque l’inerzia e approfondisci attraverso libri, riviste, o un sessuologo di fi ducia. Fin da subito sarà una scoperta e un arricchimento. Sofferti ma emozionanti.